LAVORO NERO: SANZIONI E CONSEGUENZE LEGALI PER L’IMPIEGO IRREGOLARE
Commentiamo con l’avvocato Simone Labonia la notizia riguardo alle sanzioni inflitte ad operatori che sfruttavano lavoro irregolare.
Il fenomeno del lavoro nero è una piaga diffusa in diversi settori, tra cui la ristorazione e i call center. Questi ambiti, caratterizzati da una forte richiesta di manodopera e turni di lavoro flessibili, spesso vedono impiegati lavoratori senza regolare contratto, con gravi conseguenze legali per datori e dipendenti.
In Italia, il lavoro nero è regolato dal D.lgs. 81/2008 e dal D.lgs. 276/2003, oltre che dal Codice Penale in alcuni casi specifici. L’art. 3 della Legge 73/2002 stabilisce che l’impiego di lavoratori senza regolare contratto è sanzionato con una multa da 1.800 a 10.800 euro per ogni lavoratore irregolare. Se il lavoratore è impiegato per più di 30 giorni, la sanzione sale notevolmente.
Se il lavoratore impiegato in nero è straniero senza permesso di soggiorno, il datore di lavoro rischia la reclusione da sei mesi a tre anni e una multa fino a 5.000 euro per ogni lavoratore (art. 22 D.lgs. 286/1998).
Nei casi più gravi, il lavoro nero può configurare reati come lo sfruttamento del lavoro (art. 603-bis c.p.), punibile con la reclusione da tre a sei anni e una multa fino a 1.000 euro per lavoratore, l’evasione contributiva, con sanzioni fino al 200% dei contributi evasi e l’omessa dichiarazione dei redditi, con pene detentive per i datori di lavoro.
In Europa le normative variano, ma la tendenza è verso un inasprimento delle sanzioni.
Infatti in Francia si applicano multe fino a 45.000 euro e reclusione fino a tre anni per chi assume lavoratori in nero, in Germania sanzioni fino a 500.000 euro e chiusura immediata dell’attività.
Invece, in alcuni paesi, come la Danimarca, si prediligono controlli e incentivi per favorire la regolarizzazione.
Il contrasto al lavoro nero nei ristoranti e nei call center resta una sfida complessa, che richiede non solo sanzioni efficaci, ma anche incentivi per l’assunzione regolare e controlli più capillari da parte delle autorità competenti.